Tuesday, May 22, 2007

Mons. Sgreccia: gli embrioni chimera offendono la dignità umana

La recente decisione del Governo Britannico di autorizzare la sperimentazione su embrioni ibridi umano-animali (i cosiddetti embrioni chimera, con materiale genetico umano ed animale), fortemente criticata dagli stessi ambienti scientifici britannici, sembra sia passata quasi inosservata da parte dei media, se si escludono gli organi di informazione Vaticani e Cattolici, e la posizione neutra di Repubblica.

Dura è stata la condanna da parte di Mons. Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Intervistato da Radio Vaticana, Mons. Sgreccia ha dichiarato che “La creazione di un ibrido uomo-animale è una frontiera che è stata finora da tutti – e non soltanto dalle associazione religiose – bandita dal campo delle biotecnologie. E questo proprio perché la dignità umana viene compromessa, offesa e si possono creare poi delle mostruosità attraverso queste fecondazioni. E’ vero che questi embrioni vengono poi soppressi, le cellule vengono prelevate, ma in ogni caso la creazione di un essere uomo-animale, rappresenta appunto una frontiera violata nel campo della natura, la più grave. La condanna morale deve perciò essere piena, in nome anzitutto della ragione e in nome stesso della giustizia e della scienza, che deve essere mantenuta a beneficio dell’uomo e a rispetto della natura umana.”

Links:
Radio Vaticana 18mag - Zenit 18mag - Avvenire prima pagina - Avvenire articolo

Zenit - Tecnoetica: oltre il paradosso di una tecnologia antiumana

Zenit pubblica in due parti una intervista sul rapporto tra uomo e tecnologia, a don José M. Galvan, Docente di Teologia Morale presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce, a Roma. Per Don José Galvan è necessario “un nuovo rapporto tra uomo e macchina”. “l'umanità è tecnologica per natura. La dimensione tecnica non è una aggiunta all'uomo, ma forse uno degli elementi centrali in cui l'uomo si distingue dagli animali”.

La tecnologia non è in sé buona o cattiva, ma è necessaria una giusta “'autocomprensione dell'uomo” , ed una “corretta antropologia”. In tal modo, rifiutando anche i tentativi di sostituire la religione con la tecnica, la tecnologia “non trionferà” schiacciando l'uomo, ma “finirà per essere in qualche senso assunta dall'essenza storica dell'uomo e servire alla sua realizzazione teleologica: più la tecnologia si sviluppa, più essa si nasconde e si manifesta la persona”.

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Zenit I - Zenit II