Thursday, March 15, 2007

Un caso di eutanasia in Spagna. La condanna delle autorità religiose spagnole

Un caso di eutanasia sta dividendo la Spagna. Il 14 marzo scorso, con il distacco del respiratore artificiale, è stata interrotta la vita di Inmaculada Echevarría, sofferente di distrofia muscolare progressiva, da dieci anni immobilizzata nel suo letto. Si è trattato di un caso analogo a quello di Piergiorgio Welby, sia per la controversia nel valutare la sua situazione (per le autorità civili della regione si trattava di un caso di interruzione di accanimento terapeutico, mentre le autorità religiose erano divise), sia per il clamore e l’uso mediatico della vicenda.

Il Cardinale Carlos Amigo Vallejo, Arcivescovo di Siviglia, ha dichiarato che “si è fatto di questo caso un utilizzo ideologico e commerciale da parte di qualche mezzo di comunicazione”.

Anche l’Arcivescovo di Granada, Monsignor Francisco Javier Martínez, ha deplorato la decisione, affermando che è stata una decisione “terribile”, “sbagliata” e che “presuppone una grande sofferenza”.

Il Cardinale Antonio Canizares, vicepresidente della Conferenza Episcopale spagnola, nei giorni precedenti, aveva condannato l’ipotesi di interruzione della respirazione assistita, dichiarando che “L’eutanasia è sempre illegittima è un attentato alla dignità e alla vita umana”

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Zenit

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