In realtà, ha dichiarato la Morresi, “l'Emea non ha dato il via libera alla Ru-486, che già viene commercializzata liberamente in molti paesi d'Europa. L'ente farmacologico europeo ha esaminato, e approvato, la richiesta francese di diminuire le dosi utilizzate di mifepristone, il principio attivo della Ru-486.”
Questa tecnica abortiva, oltre agli elevati rischi, dimostra una deriva morale, per superare la quale è necessario “costruire insieme una cultura dell'accoglienza e della cura, l'unica che nel tempo può realmente sconfiggere la piaga dell'aborto, riducendone i numeri”.
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