Tuesday, April 10, 2007

La Santa Sede al Consiglio dei Diritti Umani di Ginevra ha rammentato che “il primo diritto dei minori è quello di nascere”

Questo il messaggio dell’intervento dell’Arcivescovo Silvano Tomasi, C.S., osservatore permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra, il 23 marzo scorso.

Monsignor Tomasi, esprimendo le posizioni della Chiesa Cattolica, ha sottolineato come la “Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell'Infanzia attribuisce ai bambini i diritti fondamentali della persona, avendo il bambino la stessa uguaglianza e dignità dell'adulto”. Allo stesso tempo, però, “a molti bambini è negato il diritto alla vita; le selezione prenatale elimina sia i bambini che rischiano di nascere con una disabilità e sia le bambine, solo a causa del loro sesso, negando così il valore medesimo ed intrinseco delle persone disabili e delle bambine ad essere membri della famiglia e della società”.

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Monsignor Sgreccia : “il genoma è patrimonio dell’individuo”

Il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Mons. Elio Sgreccia, ha riaffermato che la persona umana è un “soggetto” e non un “oggetto”, e che “il genoma è patrimonio di ciascuno”; “è necessaria una bioetica che avverta del significato” di tutte le applicazioni della biotecnologia tese appunto ad oggettivizzare la persona, non definendo “la titolarità dei diritti rispetto al genoma”, e non chiarendo se l’obbligo di non discriminazione “vale anche per l’embrione o solo per la persona adulta” o addirittura tentando di “ricostruire diverse specie umane”.

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Il rifiuto della terapia. Informazioni e qualche chiarimento su Zenit

Le risposte alle domande di un lettore su rifiuto e sospensione della terapia, da parte della Dr.ssa Claudia Navarini, docente presso la Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum .

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Il dramma del bimbo di Firenze, abortito per una diagnosi errata, rimette in discussione l’aborto

Aumentano le proteste contro il tragico caso di Firenze, dove il piccolo Tommaso è morto in seguito ad un aborto cosiddetto “terapeutico”, deciso in seguito ad una presunta malformazione, rivelatasi poi un errore di diagnosi. Un caso tragico, che sta suscitando molte proteste contro tale pratica e contro le applicazioni distorte della legge 194.

Sul caso si sono espressi tra gli altri l’Associazione “Scienza e Vita”, il Movimento per la Vita e, nell'edizione dell’11 marzo, “L’Osservatore Romano” .

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