Sunday, December 02, 2007

Staminali embrionali da cellule della pelle. Una nuova tecnica messa a punto da ricercatori USA e Giapponesi

E il “padre” di Dolly abbandona la ricerca sulle cellule staminali embrionali.

Una notizia, nella settimana appena trascorsa, ha acceso nuove speranze nella ricerca sulle cellule staminali, e nelle possibilità di terapie da esse sviluppabili. Le cellule umane utilizzate in questa tecnica sono cellule della pelle, “riprogrammate” e “modificate” in cellule staminali embrionali, e con le stesse caratteristiche di pluripotenza, nello sviluppo dei tessuti.

La tecnica è stata sviluppata presso il Genome Center dell'Universita' di Wisconsin-Madison, da un team di scienziati diretti da Junying Yu, all'interno del laboratorio di James Thomson, uno dei “padri” delle cellule staminali embrionali.

Mons. Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha affermato a Radio Vaticana che questa tecnica, nel caso sia convalidata, è“storica”, e che grazie ad essa non ci sarà più bisogno di fare ricorso agli embrioni né alla clonazione cosiddetta terapeutica, e nemmeno a ricerche come quelle sugli embrioni ibridi, nonostante vi fossero “già degli indizi per cui sulle cellule staminali adulte si ottenevano dei risultati e sulle cellule staminali embrionali non si otteneva niente”.

Altri pareri, come quello del Professor Angelo Vescovi, concordano nel considerare “una svolta” questa nuova tecnica, in attesa che venga confermata definitivamente.

E sembra non sia un caso che Ian Wilmut, “padre” di Dolly, la prima pecora clonata, abbia deciso di abbandonare le ricerche sulla clonazione a scopo terapeutico.

Link
ADUC - Radio Vaticana

Wednesday, November 28, 2007

STOQ Conference '07: “Ontogeny and Human Life”

Si è svolto dal 15 al 17 novembre il Congresso Internazionale STOQ ’07, sul tema “Ontogenesi e Vita Umana”

Aperto il 15 novembre con la presentazione di P. Pedro Barrajón LC, Rettore dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, che ha organizzato e ospitato il Congresso, e con le relazioni introduttive di S.E. Monsignor Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, e di S.E. Monsignor Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, il Congresso ha affrontato gli aspetti biologici, biomedici, filosofici e teologici, bioetici e giuridici dell'Ontogenesi e dell'embrione.

Attualmente SRM ha pubblicato Newsletter Speciali, pagina abstracts singoli, e a breve pubblicherà alcune interviste. Zenit ha pubblicato due articoli.


Links:


Monday, November 05, 2007

Conferenza Stampa per la STOQ ’07 International Conference “Ontogeny and Human Life”

Martedi 6 novembre 2007, alle ore 11.30, si svolgerà presso la Sala Stampa della Santa Sede la presentazione del Congresso internazionale "Ontogenesi e vita umana".

Interverranno:
S. Ecc. Rev.ma Mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.
Pietro Ramellini, Docente del Master in Scienza e Fede (Ateneo Pontificio Regina Apostolorum).
Giuseppe Noia, Docente di Medicina dell'Età Prenatale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Padre Rafael Pascual, Decano della Facoltà di Filosofia dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e Direttore del Master in Scienza e Fede.

Link
Conferenza - STOQ

Sunday, October 21, 2007

Intervista al Rabbino Capo di Roma, Professor Riccardo Di Segni

Abbiamo intervistato il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, il Professor Riccardo Di Segni, sul rapporto tra Bioetica, informazione e media.

Come valuta l'informazione sui temi bioetici in generale e il modo in cui i media presentano questi temi ?

I temi di bioetica coinvolgono molto intensamente ed emotivamente il pubblico; si pensi ad esempio alle discussioni se sia legittimo a una donna violentata abortire; alla fecondazione artificiale; su alcune prospettive, come la clonazione; sono tutti temi che interessano, e anche preoccupano.

L'informazione c'è, ma la mia impressione è che, molto spesso, questa informazione non sia sufficiente.

Un esempio c'è stato in Italia con il referendum sulla fecondazione artificiale.

Uno dei motivi per cui poche persone sono andate a votare, probabilmente è che le persone non capivano di cosa si stesse parlando. In realtà è molto difficile spiegare i dettagli di questi problemi a un pubblico che è emozionalmente coinvolto, però magari non arriva fino in fondo; e quindi c'è una oggettiva difficoltà di comunicazione. E poi ci sono gli schieramenti, che sono un altro problema. C'è, su alcuni temi, una opposizione, tra alcune visioni religiose e alcune visioni non religiose, che a seconda di chi presenta queste tematiche, molto spesso è vissuta in termini molto coinvolgenti, che non sono quelli che dovrebbero essere preliminari a una corretta comprensione del problema.

Friday, September 21, 2007

Disinformazione, e tentativi di giustificazione, morale e filosofica, sull'eutanasia neonatale e pratiche quali la partial birth abortion

Pubblichiamo una parte di una intervista Zenit a Carlo Valerio Bellieni, Neonatologo, Dirigente del Dipartimento Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Universitario "Le Scotte" di Siena.

Bellieni interverrà a novembre al Congresso Internazionale STOQ “Ontogeny and Human Life” (
link), con un intervento su “L’ambiente della fecondazione: conseguenze a lungo termine”

Il Congresso si svolgerà presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, dal 15 al 17 novembre. (
link programma)

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Il dibattito sui cosiddetti “embrioni chimera”, gli embrioni ibridi umano-bovino, per i quali in Gran Bretagna è stata autorizzata la sperimentazione, ha messo un po' in secondo piano, sulla scena mediatica, altri aspetti inaccettabili e a dir poco preoccupanti, per la difesa della vita, della ricerca e della pratica medica.

Si discute da tempo ormai o si praticano persino forme di eutanasia neonatale, di partial birth abortion, pratiche che non solo ripugnano alle nostre coscienze, ma che sono anche frutto e strumenti di evidenti tentazioni eugenetiche.
Per Bellieni, assistiamo ad una costante disinformazione su questi argomenti, tentativi pretestuosi di giustificazione.

“Da una parte non si vuole riconoscere che il feto sia una persona. E tra un po' non si vorrà nemmeno riconoscere che il bambino è una persona.”
Il tentativo di “tenere questi stadi della vita ad un livello di serie b,”, è finalizzato a “giustificare l'interruzione di gravidanza, l'interruzione delle cure del neonato, depenalizzare l'infanticidio, etc. .”

Si cercano quindi “pretesti, basi filosofiche, che però ovviamente non si trovano” , perchè vengono presentate affermazioni “che cozzano contro lo stesso buon senso, contro la realtà.”

Siamo quindi al paradosso, conclude Bellieni, di muoverci verso i rischi di un futuro tragico, che però sembra più un ritorno al passato, al diritto di vita e di morte del pater familias nell'antichità (o peggio).

Al paradosso per cui ci si scandalizza quando i media ci mostrano un bambino morto, al lato della strada, e non si considerano allo stesso modo gli infanticidi commessi con eutanasia, partial birth abortion, etc.

Mentre, come dichiarava il Papa l'anno scorso a febbraio (2006), alla Pontificia Accademia per la Vita “Dio ama allo stesso modo l'embrione e l'adulto”, non c'è differenza negli stadi della vita .

Ed oltre all'imperativo morale di difendere la vita, che sia di un adulto, di un bambino, di un embrione, appare evidente che nessuno sia in grado di spiegare cosa differenzi l'embrione, il feto, il bambino dopo la nascita, e ci si dimentica che è stato proprio grazie all'esigenza di difendere la vita, che la ricerca ha progredito finora: “Negli anni '60, il 90% dei bambini nati con un peso inferiore al chilo, moriva; adesso il 90% dei neonati di peso inferiore al chilo sopravvive.” “Se allora avessimo fatto ciò che vorrebbero farci fare, oggi, cioè dire che rianimare i bambini che hanno soltanto il 10% di probabilità di vivere, è accanimento terapeutico, la ricerca scientifica sarebbe morta.”

Invece, spiega Bellieni, non solo è progredita, ribaltando le proporzioni tra mortalità e sopravvivenza, ma oggi “tutti questi bambini nati sotto il chilo di peso (sono tantissimi), sono sopravvissuti, e molti stanno benissimo; non fosse stato così, oggi non ci sarebbero, e i loro genitori non sarebbero diventati genitori.”

Wednesday, September 19, 2007

L'uso inadeguato o strumentale dei sondaggi

Una democrazia partecipativa, può e deve utilizzare in modo attento strumenti per valutare i sentimenti dell'opinione pubblica, quando si valutano provvedimenti legislativi e decisioni che interessino gli aspetti fondamentali dell'uomo e della società, come la dignità stessa dell'individuo, i limiti della ricerca, la religione e, più in generale, l'etica condivisa dai cittadini.

Strumenti come i sondaggi, che però difettano spesso di attendibilità, e si prestano troppo ad interpretazioni errate o distorte, usi inadeguati o anche strumentali.

Proprio in Gran Bretagna, come evidenziato da Maria Luisa Di Pietro (v. link) e da Adriano Pessina (v. link) e come sottolinea un articolo di Korazym, la decisione “è stata sottoposta ad un sondaggio per indagare la predisposizione della popolazione ad accettare o ad avversare la proposta.”

Un procedimento democratico, se non fosse stato non attendibile, per “il grado di preparazione a partire dal quale gli intervistati hanno dato il proprio parere sulla vicenda”, e che rischierebbe di iniziare una pericolosa “etica della maggioranza”, lasciando ai numeri e alle percentuali le decisioni su aspetti che concernono la “vita umana nella sua essenza” e che, prosegue l'articolo, devono essere indipendenti “da ogni volere e da ogni opinione”.

Pericolosi nel formare l'opinione pubblica, aggiungiamo noi, possono essere anche sondaggi “estemporanei”, organizzati da emittenti televisive e siti web, se non si specifica inequivocabilmente agli spettatori o ai visitatori del sito che si tratta di iniziative senza alcun valore scientifico, dirette a un pubblico limitato e quasi certamente con specifici profili socio-psicologici, non rappresentative della popolazione italiana.

PC

Thursday, September 13, 2007

Embrioni Chimera. La Gran Bretagna autorizza la sperimentazione. Reazioni, critiche e alcune osservazioni di comunicazione

Nei giorni scorsi, in Gran Bretagna, l' HFEA, l'Autorità per la fertilizzazione e l'embriologia, ha autorizzato la ricerca sui cosiddetti “embrioni chimera”, embrioni in cui Dna umano viene in ovociti di mucca, privati del loro nucleo.

Le reazioni



Mons. Elio Sgreccia: un “atto mostruoso contro la dignità umana”


Il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Mons. Elio Sgreccia, ha definito la decisione un “atto mostruoso contro la dignità umana”, ed ha affermato la necessità “che la comunità scientifica si mobiliti quanto prima.
Riteniamo che anche questo governo britannico abbia ceduto di fronte alle richieste di un gruppo di scienziati certamente contro la morale”.


Il Centro d'Ateneo di Bioetica dell'Università Cattolica di Milano condanna la sperimentazione, e critica l'uso demagogico dei sondaggi

Dure anche le parole del professor Adriano Pessina, Direttore del Centro d'Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica di Milano: “Queste novità segnano un pesante regresso rispetto ai criteri che dovrebbero governare le scelte pubbliche, l’etica della ricerca scientifica e il rispetto della dignità umana”. Per Pessina è anche “particolarmente grave e demagogico” l'uso del sondaggio (v. anche dopo) tra i cittadini inglesi, che, per motivazioni anche di tipo economico, avrebbero approvato e sostenuto la sperimentazione.

Anche il modo in cui tale sperimentazione è stata presentata, garantendo che gli embrioni ibridi verranno sempre distrutti, entro i 15 giorni di vita, è per il professore un modo di ammettere “implicitamente che ciò che viene generato non si sa propriamente a che specie appartenga, e quindi non si sa propriamente chi potrebbe continuarne la gestazione e il parto”. Pessina conclude con l'augurio che “la valutazione non si limiti alla considerazione dei soli aspetti scientifici e procedurali, ma sappia ridare peso alla dimensione etica ed antropologica in essa implicata”

Link Radio Vaticana


Il prof. Francesco D'Agostino: “i formidabili interessi economici che si nascondono dietro questo tipo di decisioni, possono finire per inquinare la bioetica”

Il Prof. Francesco D'Agostino, Ordinario di Filosofia del Diritto e Presidente onorario del Comitato nazionale di Bioetica, ha contestualizzato la decisione britannica agli aspetti pratici, sottolineando quanto siano grandi gli interessi economici dietro le ricerche genetiche, e quindi anche questo tipo di ricerca in particolare, e come essi, trascurando le possibili implicazioni morali, spingano ad oltrepassare limiti accettati, rischiando di “inquinare” la stessa “bioetica, che in realtá dovrebbe essere sempre difesa da queste forme di ipocrisia”.


Maria Luisa di Pietro: una ricerca inutile e rischiosa, un sondaggio non può giustificarla


Il Presidente del Comitato Scienza e Vita, Maria Luisa Di Pietro, Docente di Bioetica alla Facoltà di Medicina dell'Università Cattolica, ha affermato il proprio stupore per la decisione britannica, e ha stigmatizzato l'utilizzo di un sondaggio effettuato tra la popolazione (v. dopo), per giustificarla; ha anche sottolineato come queste ricerche portino a risultati scientifici non attendibili, e pericolosi: “Si studierebbe una realtà embrionale profondamente alterata, composta da Dna umana e Dna animale, cellule non esistenti in natura, con il rischio del superamento delle barriere tra specie umana e specie animale”.


Angelo Vescovi: una aberrazione inutile


Intervistato da Repubblica, Angelo Vescovi, ricercatore del San Raffaele e dell'Università Milano-Bicocca, nega la validità scientifica di queste ricerche:
“Avremo un embrione ibrido che parla la lingua degli uomini ma è alimentato da una centrale energetica che parla la lingua delle mucche. Mi sembra una complicazione assurda, un'aberrazione”.
“Perchè – prosegue - fare tanta fatica e affrontare tanti problemi per ottenere un modello fallace proprio alle sue fondamenta?».
Per Vescovi “esistono invece strade più promettenti per raggiungere lo stesso obiettivo”, come quelle seguite da “un gruppo di ricercatori giapponesi che ha già dimostrato la serietà dei suoi studi”.

Fonti:
ANSA - Il Sole 24 Ore – Repubblica – Radio VaticanaGazzetta di Sondrio


PC

“La grande bugia sugli ibridi”

Un articolo di Don Michele Aramini su Avvenire

Per Aramini, corriamo il rischio che divenga realtà la battuta, “che circola da lungo tempo in America”, secondo cui “la bio-etica è quella scienza che dà il permesso di fare ciò che nei laboratori si sta già facendo”. Il rischio cioè è che anziché porre e sostenere principi etici nella ricerca, e fissare i limiti da non oltrepassare, si rincorra ciò che la scienza propone come possibile, o anche ciò che i media, o 'l'opinione pubblica' definiscano desiderabile, o semplicemente accettabile, in cambio di presunti vantaggi per la salute e per il progresso umano “quasi che in nome della terapia – scrive Aramini - si possa accettare di tutto e smettere di farsi domande morali, anche le più ovvie ed essenziali.”

Per Aramini, è anche concettualmente errato parlare di chimere, quanto di “clonazione ibrida, che produce un organismo nel quale tutte le cellule sono 'originali', nel senso che non appartengono né all’uomo né all’animale”. La Chimera è “concettualmente diversa - prosegue. “Se la chimera fosse prodotta, avremmo un essere fatto come un collage, un organismo composto da alcune parti umane e da altre parti animali.”

La conseguenza è ad esempio “che le cellule nervose dell’ibrido non sono uguali a quelle dell’uomo” e che perciò “il loro studio è irrilevante ai fini delle patologie che si vorrebbero curare” ed è “invalido in partenza”. Perchè quindi autorizzare e finanziare ricerche del genere ?

Per Aramini “la Gran Bretagna è entrata ormai da molto tempo nella logica di una ricerca scientifica che non accetta nessun limite di carattere etico”, e i cui obiettivi reali sono “mantenere ai laboratori inglesi una sorta di leadership nell’ambito della ricerca” per i possibili ritorni economici. Per questo, si creano e si utilizzano mezzi mediatici, si percorrono “vie che facciano scalpore, anche se scientificamente infondate”, accettando di “travolgere la dignità umana e dire qualche bugia al grande pubblico”.

Link
Avvenire

PC

Saturday, July 21, 2007

I Medici Cattolici Argentini contro l'obbligo di praticare aborti

Il Consorzio dei Medici Cattolici Argentini si è pronunciato contro l'obbligo, per i medici stessi, di praticare aborti, confermando il diritto all'obiezione di coscienza.

"Sempre l'aborto diretto è l'omicidio di una persona umana", si legge in un comunicato; "il diritto naturale ci insegna inequivocabilmente che la vita è il primo diritto umano e che nessuno deve disporre di essa", perciò, non sono accettabili le pretese di politici o legislatori, tese ad obbligare i medici "che per vocazione, professione e tradizione ippocratica hanno giurato di difendere la salute e la vita" a praticare aborti, ad esempio nei casi di violenze.

L'obiezione di coscienza è un diritto irrevocabile, mentre "permettere l'aborto o ampliarlo, come si vuole fare ora, è aggravare il problema e permettere liberamente l'omicidio di bambini piccoli, proprio perchè esseri piccoli e deboli"

Il Consorzio ha esortato "i politici, i legislatori e le autorità a difendere la vita e la salute di tutti i cittadini, siano vecchi, adulti, giovani o bambini appena concepiti nel seno delle loro madri"

Fonte: Agenzia Fides
Link: http://www.medicoscatolicos.org.ar

Mons. Lázaro Pérez Jiménez: "Un cattolico, se vuole agire secondo la sua fede, non potrà mai essere a favore dell'eutanasia né dare il suo voto perché

Il Vescovo di Celaya (Messico), Mons. Lázaro Pérez Jiménez, ha inviato ai suoi fedeli un messaggio sul tema dell'eutanasia. In Messico l’Assemblea Legislativa del Distretto Federale ha da poco annunciato un disegno di legge che prevede la depenalizzazione delle pratiche eutanasiche, ed è stato recentemente depenalizzato anche l'aborto fino alla dodicesima settimana di gravidanza.

"I legislatori hanno determinato che la vita, dono di Dio, comincia ad essere vita a partire da questo tempo", scrive Mons. Lázaro. E' scandaloso che "una Istituzione la cui principale missione dovrebbe essere quella di elaborare leggi a favore del bene comune, osi depenalizzare un crimine, un infanticidio, contrario alla legge naturale ed offensivo verso l'unico Signore della vita".

Il porporato si è poi espresso sulle ipotesi di legislazioni relative all'eutanasia:"i legislatori stanno dimostrando che non sono disposti ad affrontare i reali problemi della popolazione, quelli che aspettano una soluzione integrale che permetta ai più poveri ed emarginati di portare avanti una vita degna". "Un cattolico, se in realtà vuole agire secondo la sua fede, non potrà mai essere a favore dell'eutanasia né dare il suo voto perché sia legalizzata nel nostro paese. Il cattolico farà la sua opzione in ogni momento a favore della cultura della vita"

Link Fides
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testo integrale messaggio

Procreazione assistita e fecondazione omologa

Un intervento, per Zenit, della Dottoressa Claudia Navarini, su Procreazione assistita e fecondazione omologa. La Dr.ssa Navarini è docente presso la Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

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Zenit

Legalizzare l'aborto non riduce la mortalità delle donne in gravidanza

Per Maria Dolly Guimarães, avvocato e presidente della Federazione Paulista dei Movimenti in Difesa della Vita, i casi di mortalità materna non si riducono con l'eventuale legalizzazione dell’aborto, ma con una più adeguata assistenza sanitaria alle donne, dalla gravidanza al periodo post parto.

Le motiviazioni addotte dai fautori della legalizzazione dell'aborto, afferma la Guimarães, sono irreali e strumentali.

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Zenit

La ricerca della perfezione. Una analisi di Zenit sul rischio di derive eugenetiche, facilitate dalle biotecnologie

P. John Flynn LC analizza i rischi legati al naturale “desiderio di avere bambini perfetti”, incrociato con le attuali possibilità tecnologiche. Stiamo andando verso una eugenetica che, tramite strumenti quali PGD (diagnosi preimpianto) ed altre forme di analisi del feto, porterebbe ad analizzare le eventuali malattie ereditarie di feti o di ovuli fertilizzati in vitro, e ad abortirli o “scartarli” nel caso non siano più che sani, o forse persino perchè non rispondenti ad arbitrari criteri di “idoneità” ?

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Zenit

Libri: “Bioetica, religioni e missioni”

Il volume è stato presentato il 13 giugno a Papa Benedetto XVI.
Scritto da Padre Giuseppe Buono, e dalla dottoressa Patrizia Pelosi, analizza le delicate tematiche della bioetica, contestualizzate alla realtà sociale e sanitaria in cui operano i missionari.

Zenit ha intervistato la Dr.ssa Pelosi sul libro e su questi temi, in particolare sul contrasto tra sviluppo ed etica, e sul rapporto tra bioetica e impegno missionario.

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Zenit - PIME

Wednesday, July 04, 2007

Proseguono le inaccettabili sperimentazioni sugli "embrioni chimera". Una inchiesta di Newton sui laboratori che si dedicano a questa forma di ricerca

Newton pubblica una inchiesta di Giorgia Scaturro e Patrizia Giongo, segnalata dal Corriere della Sera, sui laboratori che in Gran Bretagna e in Cina lavorano alla realizzazione di embrioni ibridi umano-animali, i cosiddetti embrioni-chimera.

"Ibridi animale e uomo: i nuovi embrioni
Nei laboratori inglesi verranno create «chimere». Newton è entrato in un centro di ricerca che si prepara ai primi esperimenti"

Come noto, questi embrioni, dopo essere stati utilizzati per la sperimentazione, devono essere distrutti prima che compiano il 14mo giorno.

"Un embrione, al 99,9 per cento umano e per lo 0,1 animale, «nascerà» tra qualche mese. E non in qualche remoto laboratorio dell’Estremo Oriente, bensì a due passi da casa nostra, nei centri universitari di Londra, Newcastle ed Edimburgo, in Gran Bretagna. Si tratta di ciò che viene detto una chimera o, più correttamente, un ibrido."

La sperimentazione non avviene solo in Gran Bretagna; in Cina, "nel 2003 i biologi della Second Medical University di Shanghai, guidati da Huizhen Sheng, hanno riprogrammato cellule staminali adulte fondendole con ovociti di coniglio svuotati del nucleo e ottenendo poi linee staminali embrionali."

Le ipotesi di sperimentazioni sono le più varie e preoccupanti, e oltre a non essere accettabili eticamente, permangono i dubbi scientifici, e il problema che gli embrioni e i tessuti ricavati, "non riuscendo a controllarne la crescita fuori dalla provetta", possano "diventare tumori".

Mentre la sperimentazione sulle cellule staminali adulte fortunatamente prosegue, e sembrano aprirsi possibilità di ottenere pluralità di tessuti umani, rispetto a quanto ipotizzato in passato: alcuni ricercatori sembrano aver dimostrato anche la possibilità di far "regredire" le cellule staminali adulte, fino a farle divenire totipotenti, in grado cioè di creare qualsiasi tipo di tessuto; ed anche se in questo caso le eventuali implicazioni etiche sono da valutare, e le possibilità scientifiche sono da verificare, appare evidente che l'utilizzo di embrioni umani, o di embrioni ibridi, sia poco più che una "scorciatoia", per ottenere risultati in tempi brevi e, soprattutto, con maggiori e immediati profitti.

Esemplificando questa mercificazione dell'essere umano l'inchiesta si conclude con la "Stem Cell Bank", "la prima banca al mondo aperta a tutti gli scienziati, con tanto di catalogo fra cui scegliere linee cellulari umane da usare per la ricerca e la terapia".

Link Corriere della Sera
PC

Sunday, July 01, 2007

Il Pontefice: «sviluppare la terapia cellulare autologa con l'utilizzo di cellule staminali adulte»

Rivolgendosi ad un gruppo di scienziati che hanno partecipato a un Convegno internazionale sulle cellule staminali adulte, organizzato dall’Università "La Sapienza" di Roma, il Pontefice ha espresso il suo incoraggiamento a “sviluppare la terapia cellulare autologa in ambito cardiaco, mediante l’utilizzo delle cellule staminali adulte”.

Una forma di ricerca che rispetta la persona umana, la sua dignità e la sacralità della vita, senza eliminare od utilizzare embrioni umani, e su cui, ha detto il Papa, «la posizione della Chiesa, suffragata dalla ragione e dalla scienza, è chiara – ha detto il Papa agli scienziati –: la ricerca scientifica va giustamente incoraggiata e promossa, sempre che non avvenga a scapito di altri esseri umani la cui dignità è intangibile fin dai primi stadi dell’esistenza»

Link Zenit - Link Radio Vaticana radiogiornale

Sunday, June 24, 2007

Il Cardinale Keith O’Brien: in Gran Bretagna sono state utilizzate falsità per legalizzare l'aborto

Prosegue in Gran Bretagna il dibattito sull'aborto.

Il Cardinale Keith O’Brien, Arcivescovo di Edimburgo, lo scorso maggio ha criticato duramente le «falsità e tendenziosità fatte passare per verità e compassione», con cui si è riusciti a far accettare la legalizzazione dell'aborto, facendo credere che l'interruzione di gravidanza sarebbe stata praticata solo in casi estremi.

Il porporato ha anche riaffermato l' «immenso valore della vita sin dal concepimento», e la sua sacralità.

Link
Zenit

Monday, June 11, 2007

Cellule staminali totipotenti da cellule adulte della pelle ?

Una equipe di ricercatori del Whitehead Institute for Biomedical Research (MIT, Boston), avrebbe dimostrato la possibilità di far "regredire" cellule staminali adulte, prelevate dalla pelle di topi da laboratorio, fino a farle divenire totipotenti come le staminali embrionali.

La ricerca, sostenuta dal National Institutes of Health, è stata effettuata su animali, e se confermata e soprattutto se confermasse analoghi risultati per gli esseri umani potrebbe aprire nuove possibilità all'utilizzo delle staminali, rendendo non necessario l'utilizzo delle staminali embrionali.


Link Nature
full text - Link La Stampa – Link La Repubblica

Sunday, June 03, 2007

Si torna a parlare in Italia di RU-486. Quali i rischi se venisse approvata

Dopo la pubblicazione, da parte dell'ADUC (link) di ipotesi di liberalizzazione da parte dell'Agenzia europea del farmaco (Emea), della cosiddetta “pillola del giorno dopo”, Zenit ha intervistato la professoressa Assuntina Morresi, autrice insieme ad Eugenia Roccella del libro “La favola dell'aborto facile. Miti e realtà della pillola Ru-486”.

In realtà, ha dichiarato la Morresi, “l'Emea non ha dato il via libera alla Ru-486, che già viene commercializzata liberamente in molti paesi d'Europa. L'ente farmacologico europeo ha esaminato, e approvato, la richiesta francese di diminuire le dosi utilizzate di mifepristone, il principio attivo della Ru-486.”

Questa tecnica abortiva, oltre agli elevati rischi, dimostra una deriva morale, per superare la quale è necessario “costruire insieme una cultura dell'accoglienza e della cura, l'unica che nel tempo può realmente sconfiggere la piaga dell'aborto, riducendone i numeri”.

Link
Zenit

Monday, May 28, 2007

Zenit: un intervento di Renzo Puccetti su aborto ed eutanasia

Per la rubrica di Bioetica, Zenit pubblica un intervento del dottor Renzo Puccetti, Specialista in Medicina Interna e Segretario del Comitato “Scienza & Vita” di Pisa-Livorno.

Per Puccetti, aborto ed eutanasia hanno tra loro molto più analogie di quanto si possa pensare.

Entrambi sono espressioni di quel "libertarismo bioetico in cui su tutto deve prevalere il diritto alla libera scelta, ora della donna di poter accettare o respingere il concepito, ora di ciascuno di poter scegliere di porre fine alla propria vita, indipendentemente dai motivi sottesi alla scelta, quali espressioni di auto-determinazione sul proprio corpo."

Del resto, lo stesso "aborto volontario può in questo senso essere definito come un’eutanasia commissiva su un essere umano non consenziente".

Puccetti cita anche il caso del tragico "aborto terapeutico" di Firenze, in cui si è ucciso per presunte patologie un bimbo che in realtà era perfettamente sano, e della tendenza a "reificare la vita umana, renderla estranea alla persona che così, invece di essere anche il proprio corpo, cambia e finisce per avere il proprio corpo; il corpo diventa un oggetto, per di più sciupato, irrimediabilmente difettoso, buono solo per essere buttato via. Quanto poi sia facile passare dal potere al dovere buttar via questo corpo è testimoniato dalle cifre impressionanti di bambini portatori di anomalie cromosomiche soppressi mediante la procedura abortiva."

Il prossimo 16 giugno si svolgerà a Pisa un convegno su questi temi. Link

Link Zenit

Saturday, May 26, 2007

Mons. Angelo Bagnasco: Anche nella fase embrionale, o quando non è più cosciente di sé, l'essere umano “resta persona degna di rispetto e di diritto”

“La concezione della persona è un’acquisizione della teologia cristiana che trova delle anticipazioni nella filosofia greca. Ne viene colta tutta la bellezza e dignità fino a far affermare a San Tommaso che la persona è ciò che vi è di più perfetto in tutta la natura”. Così si è espresso Monsignor Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, nel corso della sua prolusione alla 57a Assemblea Generale dei Vescovi Italiani, tenutasi a Roma il 21 maggio scorso.

“La persona non è una fase della vita umana, ma è la 'forma' in cui l’uomo è uomo. Per questo, anche quando la persona non ha ancora sviluppato e attuato le sue capacità o perde coscienza di sé, resta persona degna di rispetto e di diritto”. La dignità dell'uomo “è dunque intrinseca e incancellabile qualunque siano le circostanze di vita”.

Link Zenit - Korazym

Il Prof. Noia, all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum: la diagnosi prenatale deve servire per curare, e non per sopprimere feti con patologie

Una visione distorta e purtroppo maggioritaria della medicina, ha affermato il Prof. Giuseppe Noia durante la giornata di studio del 17 maggio scorso, organizzata dalla facoltà di Bioetica dell'Ateneo, considera “il feto malformato” “una vita sbagliata”, “una minaccia per la società, per cui” si ritiene “giusto che queste vite vengano fermate mediante l’aborto selettivo ed esso si può attuare con le tecniche diagnostiche”.

In realtà, “La diagnosi prenatale così intesa – utilizza un falso concetto di prevenzione: vedere per eliminare, mentre la sua finalità etica è vedere per curare”.

E' necessario che “il bene prezioso della vita sia difeso e amato, e perché il dolore e la sofferenza vengano leniti dall’accoglienza e dalla professionalità degli operatori del mondo medico che attuano una medicina condivisa, una medicina che non dice solamente 'io ti curo', ma dice soprattutto: 'io mi prendo cura di te'”.

All'evento hanno partecipato il Rettore dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum,
Padre Pedro Barrajón, L.C., il Prof. Massimo Losito, il Prof. Carlo Valerio Bellieni, e Giuliano Ferrara link pagina SRM

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Zenit

Friday, May 25, 2007

Sviluppare medicine adatte ai bambini e rendere le cure disponibili per tutti, per combattere l'AIDS in Africa

Questo il senso degli interventi dell'Arcivescovo Silvano Tomasi, Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra.
Intervenendo alla LX Assemblea Mondiale della Salute (dal 14 al 23 maggio), Mons. Tomasi ha rammentato come Papa Benedetto XVI abbia affermato “il bisogno di implementare la giustizia sociale nell’importante settore della cura e dell’assistenza, e quindi di assicurare una giusta distribuzione delle risorse per la ricerca e la cura”.

E' un problema gravissimo, che impedisce alla maggior parte dei malati la possibilità di cure, ed ancora più grave per i bambini, per i quali è garantita una copertura che “è circa la metà di quella raggiunta per i sieropositivi adulti”.

Ma anche quando quando i presidi medico-sanitari sono garantiti, i bambini “muoiono per malattie curabili negli adulti ma per le quali non sono ancora stati sviluppati per uso pediatrico appropriati dosaggi e formulazioni”.

Link
Zenit 1 - Zenit 2

Thursday, May 24, 2007

Project Rachel per aiutare le donne a superare l'aborto

Dal 1984 Project Rachel, fondato da Victoria Thorn, aiuta le donne a superare le sofferenze psicologiche dopo gli aborti.

Operante in 170 Diocesi degli Stati Uniti, e in altri paesi, il progetto sta ampliando le sue sedi e le sue attività. Lo scorso 18 maggio si è tenuto a Roma un corso sugli strumenti educativi del progetto, organizzato dagli studenti Pontificia Università Lateranense del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II di Roma, e della Comunità dell’Emmanuele.

Victoria Thorn, intervistata da Zenit, ha dichiarato che “La Chiesa è qualificata in modo unico per affrontare la questione di guarire i milioni di donne che soffrono per il dolore e la colpa associati alla più comune operazione chirurgica per la donna”. Una sofferenza aumentata dal senso di colpa, perchè, “anche se una donna è stata costretta ad abortire con una pistola puntata alla testa, si sentirà sempre colpevole. Come donna, realizza che il suo compito era proteggere il suo bambino e che non l’ha fatto”.

Con una stima dell'OMS che quantifica nel mondo tra i 30 e i 50 milioni di aborti l'anno, oltre alla tragica dimensione di tale fenomeno, si comprende quanto sia necessario attuare interventi a sostegno di donne e uomini coinvolti in una interruzione di gravidanza.

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Zenit - Fides - Korazym
PC

Tuesday, May 22, 2007

Mons. Sgreccia: gli embrioni chimera offendono la dignità umana

La recente decisione del Governo Britannico di autorizzare la sperimentazione su embrioni ibridi umano-animali (i cosiddetti embrioni chimera, con materiale genetico umano ed animale), fortemente criticata dagli stessi ambienti scientifici britannici, sembra sia passata quasi inosservata da parte dei media, se si escludono gli organi di informazione Vaticani e Cattolici, e la posizione neutra di Repubblica.

Dura è stata la condanna da parte di Mons. Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Intervistato da Radio Vaticana, Mons. Sgreccia ha dichiarato che “La creazione di un ibrido uomo-animale è una frontiera che è stata finora da tutti – e non soltanto dalle associazione religiose – bandita dal campo delle biotecnologie. E questo proprio perché la dignità umana viene compromessa, offesa e si possono creare poi delle mostruosità attraverso queste fecondazioni. E’ vero che questi embrioni vengono poi soppressi, le cellule vengono prelevate, ma in ogni caso la creazione di un essere uomo-animale, rappresenta appunto una frontiera violata nel campo della natura, la più grave. La condanna morale deve perciò essere piena, in nome anzitutto della ragione e in nome stesso della giustizia e della scienza, che deve essere mantenuta a beneficio dell’uomo e a rispetto della natura umana.”

Links:
Radio Vaticana 18mag - Zenit 18mag - Avvenire prima pagina - Avvenire articolo

Zenit - Tecnoetica: oltre il paradosso di una tecnologia antiumana

Zenit pubblica in due parti una intervista sul rapporto tra uomo e tecnologia, a don José M. Galvan, Docente di Teologia Morale presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce, a Roma. Per Don José Galvan è necessario “un nuovo rapporto tra uomo e macchina”. “l'umanità è tecnologica per natura. La dimensione tecnica non è una aggiunta all'uomo, ma forse uno degli elementi centrali in cui l'uomo si distingue dagli animali”.

La tecnologia non è in sé buona o cattiva, ma è necessaria una giusta “'autocomprensione dell'uomo” , ed una “corretta antropologia”. In tal modo, rifiutando anche i tentativi di sostituire la religione con la tecnica, la tecnologia “non trionferà” schiacciando l'uomo, ma “finirà per essere in qualche senso assunta dall'essenza storica dell'uomo e servire alla sua realizzazione teleologica: più la tecnologia si sviluppa, più essa si nasconde e si manifesta la persona”.

Links:
Zenit I - Zenit II

Monday, April 30, 2007

Monsignor Sgreccia: Sul diritto alla vita “non c’è spazio per il compromesso”

Intervistato dalla rivista “Consulente Re”, il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, con riferimento alla XIII Assemblea generale della Pontificia Accademia, ha dichiarato che "il punto più delicato e nel contempo decisivo per la difesa della vita in una società democratica, è la coscienza del cittadino”; “perciò è sempre più necessario che la coscienza sia ben informata, vera, retta e certa”.

Partendo da tali considerazioni, era stato scelto di intitolare la XII Assemblea, svoltasi in Vaticano il 23 e il 24 febbraio, “La coscienza cristiana a sostegno del diritto alla vita”.

Un elemento fondamentale, in un “mondo fortemente secolarizzato", quale quello in cui i cristiani vivono, è quindi “la formazione delle coscienze", "un compito ineludibile”.

“Formazione" che "non si improvvisa, è un cammino lungo e per niente facile in un mondo prevalentemente segnato da una cultura indifferente o addirittura ostile ai valori cristiani”.

Anche per questo, ha sottolineato Mons. Sgreccia, facendo anche riferimento al Family Day (il 12 maggio prossimo - link) è importante sostenere le famiglie, che devono essere “valorizzate e aiutate dalla comunità cristiana a espletare il proprio compito educativo”.

E tra i principali valori che devono essere trasmessi, vi è proprio il diritto alla vita, sul quale "o si è a favore o si è contro. Non c’è spazio per il compromesso. Il politico cristiano può soltanto, costretto a scegliere tra due leggi sullo stesso argomento – una pessima e l’altra che limita il danno – appoggiare la seconda, mettendo in chiaro che essa rappresenta il danno minore”.

Link Zenit

Link Consulente Re

Saturday, April 14, 2007

I Vescovi portoghesi criticano la depenalizzazione dell'aborto: il diritto alla vita è “diritto fondamentale di tutte le persone”

È stata purtroppo approvata e promulgata in Portogallo la legge che depenalizza l'aborto, nonostante fossero molte, non solo da parte cattolica, le obiezioni e le posizioni contrarie.

Mons. Jorge Ferreira da Costa Ortiga, arcivescovo di Braga e presidente della Conferenza episcopale portoghese, intervistato per Radio Vaticana da Debora Donnini, ha ribadito la disapprovazione di questo provvedimento, appellandosi ai medici cattolici e a tutti coloro che si sono opposti, cattolici e non, invitando a non ricorrere all'aborto, ad informare soprattutto le donne sulle conseguenze dell'aborto e sulle possibili alternative, quali l'adozione, e a dimostrare l'inutilità di questa legge, in nome del “diritto alla vita”, “il primo diritto, il diritto fondamentale di tutte le persone”.

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Radio Vaticana
PC

Friday, April 13, 2007

Testamento biologico. Un convegno internazionale, riflessioni e molti dubbi

Il Convegno Internazionale
Si è svolto il 29 e 30 marzo scorso il convegno internazionale “Testamento biologico: le dichiarazioni anticipate di volontà sui trattamenti sanitari”, organizzato dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato. Tra i partecipanti al Convegno, aperto dal Ministro della Salute Livia Turco e a cui ha presenziato anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha partecipato anche il cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della Salute, il quale ha messo in guardia contro i rischi di derive eutanasiche, affermando la eventuale necessità di chiarire e fissare alcuni riferimenti, tra cui l'esclusione dell'idratazione e alimentazione dall'ambito degli accanimenti terapeutici, e ha ribadito che il testamento biologico ''dovrebbe inoltre essere molto flessibile; cioè non dovrebbe essere redatto una volta per sempre''.
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Gazzetta del Mezzogiorno



I dubbi della CEI e del Vaticano
Sul tema del testamento biologico, vi sono forti perplessità della CEI e del Vaticano, proprio per i rischi di giungere a riconoscere o comunque autorizzare varie forme di eutanasia, mascherate da interruzioni di accanimento terapeutico.
Nei giorni scorsi, il 3 aprile, il segretario della CEI, Mons. Giuseppe Betori, aveva espresso preoccupazione che "un eventuale disegno di legge dovesse aprire a una eutanasia di fatto. Il rischio maggiore riguarda il concetto della cura della persona, cioe' la possibilita' di rinunciare all'alimentazione e l'idratazione che aprirebbe la strada all'eutanasia di carattere passivo".
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La Stampa


Il dissenso e i timori dei medici Cattolici
Nei giorni scorsi il Prof. Francesco D’Agostino, presidente onorario del Comitato Nazionale di Bioetica, ha dichiarato a Radio Vaticana il timore che dietro le ipotesi di disegno di legge sul testamento biologico vi sia la volontà di introdurre forme di eutanasia.
Definendo il testamento biologico come vincolante, vi sarebbe poi “anche la pretesa di vincolare il medico a praticare l’eutanasia, se questo fosse contemplato esplicitamente nel testo del testamento biologico” e sarebbero quindi negate le possibilità di obiezione di coscienza.
Si tratta di ipotesi inaccettabili, ha ribadito D'Agostino, senza cadere nell'errore “di pensare che si tratti di una battaglia confessionale o religiosa: assolutamente no!”. In realtà, “è una battaglia per la difesa della medicina e per la difesa della vita, per due principi che sono intrinsecamente laici e non vanno assimilati a principi religiosi.”
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Radio Vaticana


Un convegno dell'Associazione Medici Cattolici Italiani
Giovedi 12 aprile, la sezione regionale Lombardia dell'Associazione Medici Cattolici Italiani ha organizzato un convegno proprio sul tema del testamento biologico.
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Vita

Tuesday, April 10, 2007

La Santa Sede al Consiglio dei Diritti Umani di Ginevra ha rammentato che “il primo diritto dei minori è quello di nascere”

Questo il messaggio dell’intervento dell’Arcivescovo Silvano Tomasi, C.S., osservatore permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra, il 23 marzo scorso.

Monsignor Tomasi, esprimendo le posizioni della Chiesa Cattolica, ha sottolineato come la “Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell'Infanzia attribuisce ai bambini i diritti fondamentali della persona, avendo il bambino la stessa uguaglianza e dignità dell'adulto”. Allo stesso tempo, però, “a molti bambini è negato il diritto alla vita; le selezione prenatale elimina sia i bambini che rischiano di nascere con una disabilità e sia le bambine, solo a causa del loro sesso, negando così il valore medesimo ed intrinseco delle persone disabili e delle bambine ad essere membri della famiglia e della società”.

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Zenit

Monsignor Sgreccia : “il genoma è patrimonio dell’individuo”

Il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Mons. Elio Sgreccia, ha riaffermato che la persona umana è un “soggetto” e non un “oggetto”, e che “il genoma è patrimonio di ciascuno”; “è necessaria una bioetica che avverta del significato” di tutte le applicazioni della biotecnologia tese appunto ad oggettivizzare la persona, non definendo “la titolarità dei diritti rispetto al genoma”, e non chiarendo se l’obbligo di non discriminazione “vale anche per l’embrione o solo per la persona adulta” o addirittura tentando di “ricostruire diverse specie umane”.

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Zenit

Il rifiuto della terapia. Informazioni e qualche chiarimento su Zenit

Le risposte alle domande di un lettore su rifiuto e sospensione della terapia, da parte della Dr.ssa Claudia Navarini, docente presso la Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum .

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Zenit

Il dramma del bimbo di Firenze, abortito per una diagnosi errata, rimette in discussione l’aborto

Aumentano le proteste contro il tragico caso di Firenze, dove il piccolo Tommaso è morto in seguito ad un aborto cosiddetto “terapeutico”, deciso in seguito ad una presunta malformazione, rivelatasi poi un errore di diagnosi. Un caso tragico, che sta suscitando molte proteste contro tale pratica e contro le applicazioni distorte della legge 194.

Sul caso si sono espressi tra gli altri l’Associazione “Scienza e Vita”, il Movimento per la Vita e, nell'edizione dell’11 marzo, “L’Osservatore Romano” .

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Zenit

Tuesday, March 27, 2007

La Neuroetica

La Neuroetica

Un articolo della Dr.ssa Adriana Gini *1 *2

Non si preoccupi chi non la conosce, perché la neuroetica è disciplina nuovissima. C'è chi non la riconosce come tale e preferisce considerarla, piuttosto, un nuovo settore della ben nota bioetica.


Tenterò di tracciarne una breve storia.

Il termine neuroetica, in inglese neuroethics, è stato usato per la prima volta durante un convegno organizzato nel maggio del 2002 al Golden Gate Club di San Francisco, in California, dove più di 150 tra neuroscienziati, psichiatri, bioeticisti, filosofi, sociologi, giuristi, politici e un vasto pubblico si erano dati appuntamento per discutere sulle implicazioni delle nuove scoperte delle neuroscienze. Durante il convegno, intitolato: “Neuroethics mapping the field” [1]
, in italiano, “la Neuroetica definisce il suo campo”, gli esperti hanno affrontato vari temi e hanno cercato di “strutturare” la recente disciplina, com’è costume del pensiero razionalista anglosassone. Esaminiamo alcune delle definizioni.

Adina Roskies, filosofa del Dartmouth College of Medicine, nel New Hampshire, Stati Uniti, definisce la neuroetica come l'etica delle neuroscienze e le neuroscienze dell'etica.

William Saffire, opinionista politico del New York Times ed attuale Presidente della Dana Foundation, al quale si deve l'aver coniato questo termine, afferma: “La neuroetica si occupa della valutazione di ciò che è giusto o sbagliato, buono o cattivo circa il trattamento, il perfezionamento o l'invasione indesiderata e la preoccupante manipolazione della mente umana... ha che fare con la nostra coscienza, la nostra identità e pertanto è una questione fondamentale.

Michael Cazzaniga, neuroscienziato, nel suo libro intitolato “The Ethical Brain" [2]
, sostiene: “La neuroetica rappresenta la valutazione del nostro modo di rapportarsi con le implicazioni sociali delle malattie, l'anormalità, la mortalità, lo stile di vita e la filosofia dell’esistenza, conoscendo i meccanismi cerebrali sottostanti”.

Per Judy Illes, Direttrice del Programma di Neuroetica presso il Centro di Bioetica Medica della Stanford University, in California, “ La neuroetica è una disciplina che pone fianco a fianco l'esplorazione e le scoperte nel settore della neurobiologia, con il sistema valoriale umano”.

Non c'è dubbio che questa definizione è da preferire perché si avvicina ad una visione cristiana della vita. Judy Illes ... segue
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*1
La Dr.ssa Adriana Gini è medico Neuro-radiologo, con licenza in Bioetica, ed attualmente è dottoranda di ricerca in Bioetica presso la Facoltà di Bioetica dell'UPRA; la dottoressa Gini ha tenuto una lezione su "Bioetica, Neuroetica e Privacy" (link), l'8 marzo 2007, nell'ambito del Master in Bioetica.

*2
Ha collaborato all'articolo Alfredo Fuentealba Villa, laureando in medicina presso l'Universitá Cattolica de la Santisima Concepcion (Concepcion, Cile).

Monday, March 19, 2007

I Vescovi Usa : l’estrazione di ovuli è sempre pericolosa per la salute delle donne e può portare a forme di sfruttamento commerciale

Deirdre McQuade, direttore della pianificazione e dell’informazione del Segretariato per le Attività Pro-Vita, ha espresso preoccupazione per i “rinnovati sforzi del Congresso per finanziare la ricerca sulle cellule staminali che distrugge gli embrioni nel nome della ricerca di cure”, e per il rischio che tali ricerche possano portare a “creare un elevato numero di embrioni (con FIV o clonazione) solo per la ricerca medica” . In tale ipotesi, molte donne potrebbero finire con l’essere trattate e sfruttate commercialmente “come produttrici di ovuli”, soprattutto tra le classi disagiate.

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Zenit 11.03.07

Thursday, March 15, 2007

Un caso di eutanasia in Spagna. La condanna delle autorità religiose spagnole

Un caso di eutanasia sta dividendo la Spagna. Il 14 marzo scorso, con il distacco del respiratore artificiale, è stata interrotta la vita di Inmaculada Echevarría, sofferente di distrofia muscolare progressiva, da dieci anni immobilizzata nel suo letto. Si è trattato di un caso analogo a quello di Piergiorgio Welby, sia per la controversia nel valutare la sua situazione (per le autorità civili della regione si trattava di un caso di interruzione di accanimento terapeutico, mentre le autorità religiose erano divise), sia per il clamore e l’uso mediatico della vicenda.

Il Cardinale Carlos Amigo Vallejo, Arcivescovo di Siviglia, ha dichiarato che “si è fatto di questo caso un utilizzo ideologico e commerciale da parte di qualche mezzo di comunicazione”.

Anche l’Arcivescovo di Granada, Monsignor Francisco Javier Martínez, ha deplorato la decisione, affermando che è stata una decisione “terribile”, “sbagliata” e che “presuppone una grande sofferenza”.

Il Cardinale Antonio Canizares, vicepresidente della Conferenza Episcopale spagnola, nei giorni precedenti, aveva condannato l’ipotesi di interruzione della respirazione assistita, dichiarando che “L’eutanasia è sempre illegittima è un attentato alla dignità e alla vita umana”

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Zenit

Link RadioVaticana

PC

Monday, March 12, 2007

Gli errori degli aborti "terapeutici"

Un caso recente a Firenze ha dato in questi giorni una drammatica conferma di quanto la pratica dell' aborto "terapeutico", oltre che moralmente inaccettabile, sia scientificamente inattendibile e legata alla indeterminabilità di troppe variabili.

Una coppia, dopo un'amniocentesi al quinto mese di gravidanza, che indicava gravi malformazioni nel feto, ha deciso di praticare un aborto cosiddetto "terapeutico".

Subito dopo l'aborto stesso, all'Ospedale Careggi di Firenze, si è però svelata la realtà: il bambino non aveva alcuna malformazione. L'equipe di medici ha provveduto a rianimarlo (una procedura ordinaria in casi come questi). Il neonato ha lottato per la vita per pochi giorni ed è poi morto. Una commissione ha aperto un'inchiesta sull'accaduto.

Otto e Mezzo (LA7) ha dedicato uno speciale alla vicenda.

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Otto e Mezzo
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Il FoglioIl Corriere della Sera
PC

“Creare una mentalità consolidata e profonda in ordine al fondamentale diritto alla vita”

Umberto Santarelli, in un articolo sull’ Osservatore Romano, del 4 marzo scorso, ha commentato le parole di Papa Benedetto XVI ai partecipanti all’Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita e al Congresso Internazionale "La coscienza cristiana a sostegno del diritto alla vita".

Link Zenit

Il Cardinale Tonini: ''La questione bioetica è il problema decisivo per il futuro dell uomo"

Con queste riflessioni, e con particolare enfasi sulle moderne frontiere delle biotecnologie e della ingegneria genetica, e sui rischi connesi, il Cardinale Ersilio Tonini ha chiuso oggi il convegno "Etica e bioetica, il punto sul dibattito”, organizzato a Roma dall’Associazione Coppia e Famiglia 2000.

"Stiamo assistendo a qualcosa di nuovo, un fenomeno di espansione della vita umana. Il compito della Chiesa è mettere in luce le contraddizioni che spesso emergono dal progresso scientifico e medico: il nostro ruolo ci spinge a ribadire la sacralità della vita umana e la centralità della famiglia''

Link Yahoo Notizie

Cellule staminali adulte possono riparare danni cerebrali

Come le cellule staminali embrionali, anche le staminali adulte sono in grado di curare malattie neurodegenerative, riparandone i danni subiti dai tessuti del sistema nervoso e intervenendo anche su altri aspetti di questo genere di patologie.

I risultati, per adesso solo su cavie, sono stati ottenuti dai ricercatori del Burnham Institute for Medical Research di LaJolla, in California.

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ANSA

Sunday, March 11, 2007

Incontro di Studio SRM : Scienza e Fede. Dai Media alla Comunicazione Formativa

Incontro di Studio SRM :
Scienza e Fede
Dai Media alla Comunicazione Formativa

26 marzo 2007, ore 17.30 - 19.30

Link Blog SRM
Link Sito web SRM

"L'abbandono terapeutico"

La Facoltà di Bioetica dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum ha pubblicato l'ultimo libro del Prof. P. Fernando Fabò, LC, Decano della Facoltà e Direttore del Master in Bioetica : "L'abbandono terapeutico"

"Nell'ambito dell'assistenza sanitaria è urgente capire che non sono la stessa cosa il cliente, l'utente, il paziente e la persona. Infatti la persona non è una cosa, nemmeno un numero, né solo un consumatore. E' alla luce di questo che la considerazione etica dell'azione e dell'omissione e il suo impatto in bioetica, la causalità degli atti umani e il suo rapporto con l'atto medico e la valutazione morale delle scelte dei medici e del personale sanitario, delle famiglie e degli stessi malati, trovano il suo posto. Oggi in ambito sanitario non è una cosa facile uscire dalla incertezza e dalla confusione, purtroppo tante volte fatale.
La tesi dottorale che presentiamo affronta un atteggiamento che comincia ad insinuarsi in ambito bioetico: l'abbandono terapeutico. Abbandono terapeutico che, dalla nostra prospettiva, non è la semplice sospensione o il non inizio di un trattamento o di una terapia che si considera futile o che è respinta o disertata da un paziente. Non si tratta solo di un errore medico o di un danno medico, frutto, del depistaggio o della fretta e, direttamente per lo meno, involontario. Queste realtà sono già contemplate dai codici deontologici e c'è un'abbondante bibliografìa medica ed una consistente giurisprudenza. L'abbandono terapeutico è l'abbandono volontario di un paziente, non solo di una terapia, alla sua propria fortuna, omettendo un'azione terapeutica dovuta."


L'abbandono terapeutico
di P. Fernando Fabò, L.C.
€12
221 p.; I5xl7cm
(Tesi dottorato - Bioetica, 5)
Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

Wednesday, February 28, 2007

Decisioni critiche in Gran Bretagna : manipolazioni, embrioni ibridi, vendita di ovuli

In Gran Bretagna, per sfruttare al meglio il business della genetica, arrivano provvedimenti legislativi che legalizzano pratiche inaccettabili.
Tra gli altri, stanno per autorizzare la creazione di embrioni ibridi uomo-animale, già paventata qualche tempo fa (v. LINK SRM Bioethics).

Precedentemente si era già ipotizzata la creazione di embrioni ibridi uomo-bovino (v. LINK ANSA), e in questi giorni alcuni ricercatori stanno ipotizzando anche embrioni ibridi uomo-coniglio.

Queste povere creature, dopo essere state utilizzate per vari fini di "ricerca scientifica", verranno distrutte.


Radio Vaticana
"Polemiche nel Regno Unito per un possibile disegno di legge sulla manipolazione genetica degli embrioni per ottenere il figlio perfetto"
LINK

"Si accende il dibattito bioetico per la paventata possibilità di legalizzare nel Regno Unito la manipolazione del DNA degli embrioni"
LINK

"Il Regno Unito potrebbe permettere alle donne di vendere i propri ovuli"
LINK


Repubblica
"Embrioni, legge choc di Blair"Sì alle modifiche genetiche"
LINK


Il Resto del Carlino
GRAN BRETAGNA / ANNUNCIO CHOC
Genetica, Blair prepara una legge per manipolare gli embrioni

LINK