Monday, May 28, 2007

Zenit: un intervento di Renzo Puccetti su aborto ed eutanasia

Per la rubrica di Bioetica, Zenit pubblica un intervento del dottor Renzo Puccetti, Specialista in Medicina Interna e Segretario del Comitato “Scienza & Vita” di Pisa-Livorno.

Per Puccetti, aborto ed eutanasia hanno tra loro molto più analogie di quanto si possa pensare.

Entrambi sono espressioni di quel "libertarismo bioetico in cui su tutto deve prevalere il diritto alla libera scelta, ora della donna di poter accettare o respingere il concepito, ora di ciascuno di poter scegliere di porre fine alla propria vita, indipendentemente dai motivi sottesi alla scelta, quali espressioni di auto-determinazione sul proprio corpo."

Del resto, lo stesso "aborto volontario può in questo senso essere definito come un’eutanasia commissiva su un essere umano non consenziente".

Puccetti cita anche il caso del tragico "aborto terapeutico" di Firenze, in cui si è ucciso per presunte patologie un bimbo che in realtà era perfettamente sano, e della tendenza a "reificare la vita umana, renderla estranea alla persona che così, invece di essere anche il proprio corpo, cambia e finisce per avere il proprio corpo; il corpo diventa un oggetto, per di più sciupato, irrimediabilmente difettoso, buono solo per essere buttato via. Quanto poi sia facile passare dal potere al dovere buttar via questo corpo è testimoniato dalle cifre impressionanti di bambini portatori di anomalie cromosomiche soppressi mediante la procedura abortiva."

Il prossimo 16 giugno si svolgerà a Pisa un convegno su questi temi. Link

Link Zenit

Saturday, May 26, 2007

Mons. Angelo Bagnasco: Anche nella fase embrionale, o quando non è più cosciente di sé, l'essere umano “resta persona degna di rispetto e di diritto”

“La concezione della persona è un’acquisizione della teologia cristiana che trova delle anticipazioni nella filosofia greca. Ne viene colta tutta la bellezza e dignità fino a far affermare a San Tommaso che la persona è ciò che vi è di più perfetto in tutta la natura”. Così si è espresso Monsignor Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, nel corso della sua prolusione alla 57a Assemblea Generale dei Vescovi Italiani, tenutasi a Roma il 21 maggio scorso.

“La persona non è una fase della vita umana, ma è la 'forma' in cui l’uomo è uomo. Per questo, anche quando la persona non ha ancora sviluppato e attuato le sue capacità o perde coscienza di sé, resta persona degna di rispetto e di diritto”. La dignità dell'uomo “è dunque intrinseca e incancellabile qualunque siano le circostanze di vita”.

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Il Prof. Noia, all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum: la diagnosi prenatale deve servire per curare, e non per sopprimere feti con patologie

Una visione distorta e purtroppo maggioritaria della medicina, ha affermato il Prof. Giuseppe Noia durante la giornata di studio del 17 maggio scorso, organizzata dalla facoltà di Bioetica dell'Ateneo, considera “il feto malformato” “una vita sbagliata”, “una minaccia per la società, per cui” si ritiene “giusto che queste vite vengano fermate mediante l’aborto selettivo ed esso si può attuare con le tecniche diagnostiche”.

In realtà, “La diagnosi prenatale così intesa – utilizza un falso concetto di prevenzione: vedere per eliminare, mentre la sua finalità etica è vedere per curare”.

E' necessario che “il bene prezioso della vita sia difeso e amato, e perché il dolore e la sofferenza vengano leniti dall’accoglienza e dalla professionalità degli operatori del mondo medico che attuano una medicina condivisa, una medicina che non dice solamente 'io ti curo', ma dice soprattutto: 'io mi prendo cura di te'”.

All'evento hanno partecipato il Rettore dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum,
Padre Pedro Barrajón, L.C., il Prof. Massimo Losito, il Prof. Carlo Valerio Bellieni, e Giuliano Ferrara link pagina SRM

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Zenit

Friday, May 25, 2007

Sviluppare medicine adatte ai bambini e rendere le cure disponibili per tutti, per combattere l'AIDS in Africa

Questo il senso degli interventi dell'Arcivescovo Silvano Tomasi, Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra.
Intervenendo alla LX Assemblea Mondiale della Salute (dal 14 al 23 maggio), Mons. Tomasi ha rammentato come Papa Benedetto XVI abbia affermato “il bisogno di implementare la giustizia sociale nell’importante settore della cura e dell’assistenza, e quindi di assicurare una giusta distribuzione delle risorse per la ricerca e la cura”.

E' un problema gravissimo, che impedisce alla maggior parte dei malati la possibilità di cure, ed ancora più grave per i bambini, per i quali è garantita una copertura che “è circa la metà di quella raggiunta per i sieropositivi adulti”.

Ma anche quando quando i presidi medico-sanitari sono garantiti, i bambini “muoiono per malattie curabili negli adulti ma per le quali non sono ancora stati sviluppati per uso pediatrico appropriati dosaggi e formulazioni”.

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Zenit 1 - Zenit 2

Thursday, May 24, 2007

Project Rachel per aiutare le donne a superare l'aborto

Dal 1984 Project Rachel, fondato da Victoria Thorn, aiuta le donne a superare le sofferenze psicologiche dopo gli aborti.

Operante in 170 Diocesi degli Stati Uniti, e in altri paesi, il progetto sta ampliando le sue sedi e le sue attività. Lo scorso 18 maggio si è tenuto a Roma un corso sugli strumenti educativi del progetto, organizzato dagli studenti Pontificia Università Lateranense del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II di Roma, e della Comunità dell’Emmanuele.

Victoria Thorn, intervistata da Zenit, ha dichiarato che “La Chiesa è qualificata in modo unico per affrontare la questione di guarire i milioni di donne che soffrono per il dolore e la colpa associati alla più comune operazione chirurgica per la donna”. Una sofferenza aumentata dal senso di colpa, perchè, “anche se una donna è stata costretta ad abortire con una pistola puntata alla testa, si sentirà sempre colpevole. Come donna, realizza che il suo compito era proteggere il suo bambino e che non l’ha fatto”.

Con una stima dell'OMS che quantifica nel mondo tra i 30 e i 50 milioni di aborti l'anno, oltre alla tragica dimensione di tale fenomeno, si comprende quanto sia necessario attuare interventi a sostegno di donne e uomini coinvolti in una interruzione di gravidanza.

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Zenit - Fides - Korazym
PC

Tuesday, May 22, 2007

Mons. Sgreccia: gli embrioni chimera offendono la dignità umana

La recente decisione del Governo Britannico di autorizzare la sperimentazione su embrioni ibridi umano-animali (i cosiddetti embrioni chimera, con materiale genetico umano ed animale), fortemente criticata dagli stessi ambienti scientifici britannici, sembra sia passata quasi inosservata da parte dei media, se si escludono gli organi di informazione Vaticani e Cattolici, e la posizione neutra di Repubblica.

Dura è stata la condanna da parte di Mons. Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Intervistato da Radio Vaticana, Mons. Sgreccia ha dichiarato che “La creazione di un ibrido uomo-animale è una frontiera che è stata finora da tutti – e non soltanto dalle associazione religiose – bandita dal campo delle biotecnologie. E questo proprio perché la dignità umana viene compromessa, offesa e si possono creare poi delle mostruosità attraverso queste fecondazioni. E’ vero che questi embrioni vengono poi soppressi, le cellule vengono prelevate, ma in ogni caso la creazione di un essere uomo-animale, rappresenta appunto una frontiera violata nel campo della natura, la più grave. La condanna morale deve perciò essere piena, in nome anzitutto della ragione e in nome stesso della giustizia e della scienza, che deve essere mantenuta a beneficio dell’uomo e a rispetto della natura umana.”

Links:
Radio Vaticana 18mag - Zenit 18mag - Avvenire prima pagina - Avvenire articolo

Zenit - Tecnoetica: oltre il paradosso di una tecnologia antiumana

Zenit pubblica in due parti una intervista sul rapporto tra uomo e tecnologia, a don José M. Galvan, Docente di Teologia Morale presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce, a Roma. Per Don José Galvan è necessario “un nuovo rapporto tra uomo e macchina”. “l'umanità è tecnologica per natura. La dimensione tecnica non è una aggiunta all'uomo, ma forse uno degli elementi centrali in cui l'uomo si distingue dagli animali”.

La tecnologia non è in sé buona o cattiva, ma è necessaria una giusta “'autocomprensione dell'uomo” , ed una “corretta antropologia”. In tal modo, rifiutando anche i tentativi di sostituire la religione con la tecnica, la tecnologia “non trionferà” schiacciando l'uomo, ma “finirà per essere in qualche senso assunta dall'essenza storica dell'uomo e servire alla sua realizzazione teleologica: più la tecnologia si sviluppa, più essa si nasconde e si manifesta la persona”.

Links:
Zenit I - Zenit II