Wednesday, June 17, 2009

La dignità della vita obiettivo dell'impegno pastorale e scientifico


da  L'Osservatore Romano, 17 giugno 2009


A colloquio con monsignor Zygmunt Zimowski, nuovo presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari

La dignità della vita obiettivo dell'impegno pastorale e scientifico

di Mario Ponzi

Quando decise che l'immaginetta a ricordo della sua prima messa doveva recare la frase "Vado, o Signore, per poterti servire nei poveri e nei sofferenti", il giovane sacerdote polacco Zygmunt Zimowski non avrebbe certo potuto immaginare che un giorno - lontano, allora, ben trentasei anni - la scelta di quella frase si sarebbe rivelata profetica per la sua missione sacerdotale:  guidare il Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la pastorale della salute). Così quando il 18 aprile di quest'anno Benedetto XVI, sollevandolo dal governo pastorale della diocesi polacca di Radom, lo ha chiamato a presiedere l'importante dicastero, per l'arcivescovo è stato come se giungesse a maturazione l'itinerario spirituale del suo sacerdozio. "Preparare, guidare e sostenere i malati, i sofferenti e gli operatori sanitari in un mondo sempre più complesso - ha detto a "L'Osservatore Romano" - è una sfida assai impegnativa. Quello affidatomi dal Papa, è un incarico pastorale tanto delicato, quanto articolato e complesso. Devo essergli grato per la fiducia riposta in me".

Sessant'anni da poco compiuti, - è nato a Kupienin, diocesi di Tarnów il 7 aprile del 1949 - nel 1982 ha conseguito il dottorato in teologia presso la facoltà teologica dell'università Leopold Franzens di Innsbruck (Austria). Ha lavorato per molti anni presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, quando ne era prefetto l'allora cardinale Joseph Ratzinger. Nel 2002 è stato nominato vescovo di Radom, diocesi polacca con più di novecentomila anime. La sua ordinazione episcopale fu presieduta dallo stesso cardinale Ratzinger. E ora, a partire dal prossimo 1º luglio, raccoglierà l'eredità dei cardinali Angelini e Lozano Barragán alla guida del dicastero.


Lei è più conosciuto come teologo e, soprattutto in Polonia, come vescovo. Qual è la sua esperienza nel campo della pastorale per la salute, nell'assistenza ai malati e ai sofferenti ?

In realtà è proprio in questo ambito che ho vissuto momenti che hanno segnato la mia vita sacerdotale, prima in Polonia, poi in Austria e quindi in Italia, senza dimenticare il mio ministero episcopale a Radom e in seno alla Conferenza episcopale polacca. Desidero, in proposito, ricordare l'incontro con l'allora presidente di questo stesso dicastero, il cardinale Fiorenzo Angelini, avvenuto qui a Roma. Oggi posso dire di essere grato al Signore per quell'incontro, perché mi ha ulteriormente aperto la mente e il cuore a questo vasto e delicato mondo della malattia e della sofferenza e mostrato come il malato sia una delle vie più importanti dell'apostolato della misericordia, che viene percorso dalla Chiesa da oltre duemila anni. Così in me si è accresciuta la sollecitudine per gli infermi che, come vescovo di Radom, ho cercato di vivere e testimoniare.   ... leggi tutto, SRM