Intervistato dalla rivista “Consulente Re”, il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, con riferimento alla XIII Assemblea generale della Pontificia Accademia, ha dichiarato che "il punto più delicato e nel contempo decisivo per la difesa della vita in una società democratica, è la coscienza del cittadino”; “perciò è sempre più necessario che la coscienza sia ben informata, vera, retta e certa”.
Partendo da tali considerazioni, era stato scelto di intitolare la XII Assemblea, svoltasi in Vaticano il 23 e il 24 febbraio, “La coscienza cristiana a sostegno del diritto alla vita”.
Un elemento fondamentale, in un “mondo fortemente secolarizzato", quale quello in cui i cristiani vivono, è quindi “la formazione delle coscienze", "un compito ineludibile”.
“Formazione" che "non si improvvisa, è un cammino lungo e per niente facile in un mondo prevalentemente segnato da una cultura indifferente o addirittura ostile ai valori cristiani”.
Anche per questo, ha sottolineato Mons. Sgreccia, facendo anche riferimento al Family Day (il 12 maggio prossimo - link) è importante sostenere le famiglie, che devono essere “valorizzate e aiutate dalla comunità cristiana a espletare il proprio compito educativo”.
E tra i principali valori che devono essere trasmessi, vi è proprio il diritto alla vita, sul quale "o si è a favore o si è contro. Non c’è spazio per il compromesso. Il politico cristiano può soltanto, costretto a scegliere tra due leggi sullo stesso argomento – una pessima e l’altra che limita il danno – appoggiare la seconda, mettendo in chiaro che essa rappresenta il danno minore”.
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