Saturday, February 17, 2007

Referendum sull’aborto in Portogallo: vincono i si ma senza il quorum

Le posizioni dei vescovi portoghesi e di Acção Família

Il richiamo dei vescovi portoghesi al rispetto della vita
Il referendum sull’aborto che si è svolto in Portogallo domenica 11 febbraio non può essere vincolante, non avendo raggiunto il quorum. Ha votato solo il 43,6% degli aventi diritto; tra questi, il 59,25% aveva votato “sì” all’aborto, mentre il 40,75% aveva espresso il proprio “no”.
Nonostante l’imponenza dell’astensione, il Primo Ministro socialista José Socrates, ha espresso l’intenzione di modificare comunque la legislazione, depenalizzando l’aborto.
I vescovi Portoghesi hanno ribadito il proprio no ad ogni ipotesi di legalizzare l’interruzione di gravidanza, sottolineando come l’aborto sia un peccato mortale.
Acção Família: frenare chi cerca di imporre alla società una nuova morale
Sull’esito del referendum si è espressa nei giorni scorsi anche l’Associazione
Acção Família, ricordando che l’astensione, superiore al 56% degli aventi diritto, renda la consultazione non vincolante dal punto di vista giuridico, e come sia necessario continuare a lottare, per “porre un freno agli stratagemmi di quanti cercano di imporre alla società una nuova morale”.

Acção Família ha anche sottolineato come la campagna politica a favore del “si” sia stata giocata ”sulla doppiezza”, “senza avere il coraggio di spiegare chiaramente all’elettorato” che il “si” comportava “una liberalizzazione dell’aborto fino alla decima settimana - fatto che i sondaggi mostravano poter essere oggetto di un forte rifiuto da parte della popolazione”.
La campagna ha invece “focalizzato l’attenzione solo sull’aspetto, di carattere fortemente emotivo, della penalizzazione delle donne che praticano l’aborto”.

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