Wednesday, February 28, 2007

Decisioni critiche in Gran Bretagna : manipolazioni, embrioni ibridi, vendita di ovuli

In Gran Bretagna, per sfruttare al meglio il business della genetica, arrivano provvedimenti legislativi che legalizzano pratiche inaccettabili.
Tra gli altri, stanno per autorizzare la creazione di embrioni ibridi uomo-animale, già paventata qualche tempo fa (v. LINK SRM Bioethics).

Precedentemente si era già ipotizzata la creazione di embrioni ibridi uomo-bovino (v. LINK ANSA), e in questi giorni alcuni ricercatori stanno ipotizzando anche embrioni ibridi uomo-coniglio.

Queste povere creature, dopo essere state utilizzate per vari fini di "ricerca scientifica", verranno distrutte.


Radio Vaticana
"Polemiche nel Regno Unito per un possibile disegno di legge sulla manipolazione genetica degli embrioni per ottenere il figlio perfetto"
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"Si accende il dibattito bioetico per la paventata possibilità di legalizzare nel Regno Unito la manipolazione del DNA degli embrioni"
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"Il Regno Unito potrebbe permettere alle donne di vendere i propri ovuli"
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Repubblica
"Embrioni, legge choc di Blair"Sì alle modifiche genetiche"
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Il Resto del Carlino
GRAN BRETAGNA / ANNUNCIO CHOC
Genetica, Blair prepara una legge per manipolare gli embrioni

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Tuesday, February 27, 2007

La ricerca dei “figli perfetti” parte dalla Gran Bretagna

di Mihael Georgiev

Il no di Benedetto XVI al progetto di «legge choc» sulla manipolazione genetica
Lo sviluppo delle biotecnologie pone nuovi e sempre più delicati problemi di bioetica. Gli ultimi in ordine sono esplosi sulla stampa non appena è stato dato l’annuncio di una prossima legge inglese che consentirà – anche se in modo limitato e per soli scopi di ricerca – la manipolazione genetica su embrioni umani. La notizia è stata data in caratteri cubitali con titoli come «Dalla Gran Bretagna primo sì alla manipolazione genetica; Embrioni, legge choc di Blair: Sì alle modifiche genetiche», per citare la Repubblica e il Giornale di domenica 25 febbraio 2007. A questa notizia entrambi i quotidiani hanno abbinato il discorso fatto il giorno precedente da Papa Benedetto XVI durante l’udienza concessa ai membri della Pontificia Accademia per la vita, nel quale il Pontefice ha stigmatizzato «la ricerca biotecnologia più raffinata per instaurare sottili ed estese metodiche di eugenismo approntate per la ricerca ossessiva del ‘figlio perfetto’».
Di cosa si tratta? Nei paesi dove l’aborto è legale, è già possibile fare la diagnosi prenatale di alcune malattie genetiche, ad esempio la sindrome di Down, e poi praticare l’aborto. In altre parole una certa “pulizia genetica”, cioè l’eliminazione dei feti con gravi malformazioni, è legale e operante. Ma la legge sulla manipolazione genetica va oltre, aprendo la strada a qualcosa di nuovo e precisamente al tentativo di “migliorare” il patrimonio genetico umano. Ecco perché il Papa parla di minaccia di eugenismo, opinione condivisa anche da alcuni scienziati britannici che sono contrari al progetto di legge ed auspicano un dibattito pubblico sull’argomento.

Che sia la Gran Bretagna a dare il via alla manipolazione genetica sugli embrioni umani non sorprende più di tanto, dato che l’eugenetica - scienza che mira al miglioramento del patrimonio genetico umano – è stata fondata proprio in Inghilterra, nel 1883, da Sir Francis Galton, primo cugino di Charles Darwin. Anche la prima Società di Eugenetica è nata in Gran Bretagna, nel 1908, mentre la sua sorella americana, la Società Americana di Eugenetica, è nata nel 1926.

L’idea di “migliorare” l’umanità non è rimasta solo oggetto di speculazioni accademiche: a cavallo tra le due guerre mondiali in molti paesi occidentali e in oltre 30 degli stati degli USA, leggi basate sull’eugenetica permettevano la sterilizzazione degli individui ritenuti “inadeguati” e politiche aggressive di aborto e controllo delle nascite per le classi povere. Tale prassi è stata abbandonata solo dopo l’applicazione fatta dal regime nazista di Hitler, che ha squalificato e reso impresentabile l’eugenetica. Ora, grazie allo sviluppo delle tecniche di ingegneria genetica, l’eugenetica ritorna sulla scena, favorita dal fatto che il tempo ha cancellato dalla memoria collettiva 120 anni di storia e pratica di tale scienza.

La rinascita dell’eugenetica pone però delicati problemi etici che invadono la sfera di competenza della Chiesa, ed è su questi che si è pronunciato il Papa. La stessa preoccupazione – anche se non fondata sulla religione – ha espresso anche David King, direttore della britannica Human Genetics Alert. Non è facile immaginare quali embrioni potranno essere manipolati “non a fini procreativi”. Attualmente gli unici embrioni disponibili sono quelli a fini procreativi, delle coppie che chiedono la procreazione assistita. Cosa si intende fare? Far firmare alle coppie una liberatoria per la manipolazione degli embrioni residui, una volta che quelli più fortunati sono diventati bambini con nome e cognome? Un po’ come si fa oggi in ospedale con le trasfusioni di sangue, dove parenti e amici devono donarlo affinché in caso di bisogno il malato possa essere trasfuso? Una simile politica rischierebbe di ostacolare il lavoro di procreazione assistita (che dà risultati pratici ormai consolidati) per favorire la sperimentazione (che ha scopi e risultati poco chiari).

Aspetti etici a parte, quale è la base scientifica e cosa in realtà ci si aspetta dalla manipolazione genetica degli embrioni umani? Storicamente l’eugenetica è un sottoprodotto del darwinismo e molti evoluzionisti, sin dai tempi di Darwin, hanno auspicato il miglioramento genetico della razza umana. L’idea stessa che le forme di vita siano migliorabili può crescere solo sul terreno della concezione evoluzionista. Ma la vita che ci circonda, quella che le scienze naturali – in questo caso la genetica – conoscono, è diversa da quella descritta dalla teoria dell’evoluzione. Ed è per questo che i progetti di migliorare il patrimonio genetico umano, prima di essere moralmente discutibili, sono scientificamente insostenibili. La visione eugenista è frutto di quella evoluzionista ed è considerata - proprio per questo – una «insidiosa illusione» da John Sanford, uno dei maggiori esperti di manipolazione e ingegneria genetica: «È vero che possiamo selezionare praticamente qualsiasi singola caratteristica umana – fare le persone più alte o più basse, con pelle più chiara o più scura, più grasse o più magre. Ma non possiamo efficacemente selezionare persone superiori – cosa che coinvolge migliaia di geni e milioni di nucleotidi.» (Genetic Entropy & The Mystery of the Genome, New York, Ivan Press, 2005, p. 117).

( articolo pubblicato pure sul sito web SRM )

Monday, February 26, 2007

Il Pontefice: Difendiamo la vita, contro i rischi di un'eugenetica discriminatoria

Nel corso dell'udienza per i partecipanti all’Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita e al Congresso Internazionale "La coscienza cristiana a sostegno del diritto alla vita", Papa Benedetto XVI ha ricordato che "il cristiano è chiamato a mobilitarsi per far fronte ai molteplici attacchi a cui è esposto il diritto alla vita"
Il Pontefice ha sottolineato con rammarico che "nei Paesi più sviluppati cresce l'interesse per la ricerca biotecnologica più raffinata, per instaurare sottili ed estese metodiche di eugenismo fino alla ricerca ossessiva del "figlio perfetto", con la diffusione della procreazione artificiale e di varie forme di diagnosi tendenti ad assicurarne la selezione. Una nuova ondata di eugenetica discriminatoria trova consensi in nome del presunto benessere degli individui e, specie nel mondo economicamente progredito, si promuovono leggi per legalizzare l’eutanasia."
Link ZENIT

Saturday, February 24, 2007

Convegno Le Leggi Ingiuste


L'Associazione Comitato Verità e Vita e il Timone organizzano il convegno:
LE LEGGI INGIUSTE
DIVORZIO, ABORTO, FECONDAZIONE ARTIFICIALE:
quando il diritto positivo contraddice il diritto naturale
Milano, Auditorium di via Pavoni
sabato 3 marzo 2007
ore 9.30

Thursday, February 22, 2007

Convegno Internazionale della Pontificia Accademia per la Vita sull’obiezione di coscienza

La Pontificia Accademia per la Vita organizza un Convegno internazionale che affronterà i temi della Bioetica e dell’obiezione di coscienza per i medici e i ricercatori cattolici.
23 e 24 febbraio 2007

Link
Radio Vaticana
Link PAV

Il paradosso di una società tollerante che non tollera l’obiezione di coscienza

La Pontificia Accademia per la vita organizza un Convegno sull’argomento

E’ il paradosso della nostra società, che definisce sé stessa tollerante, ma “non è disposta a sopportare, non può tollerare l'obiezione di coscienza, poiché questa in qualche maniera sfugge al suo controllo”.

Questa è stata l’amara constatazione del Vicepresidente della Pontificia Accademia per la Vita, Monsignor Jean Laffitte (link
ZENIT), durante la conferenza stampa per la presentazione del prossimo Congresso Internazionale della PAV, il 23 e 24 febbraio 2007, in cui verranno trattati i temi dell’eutanasia, dell’aborto, della ricerca sulle staminali, e verrà affrontata la questione dell’obiezione di coscienza per i medici e i ricercatori cattolici.

Il 20 febbraio, in una intervista a Radio Vaticana (
link), Mons. Elio Sgreccia, Presidente della PAV, ha poi confermato la legittimità dell’obiezione di coscienza per i cattolici, in tutti i casi in cui vi sia incompatibilità appunto tra un atto del proprio ruolo professionale, e la propria coscienza di uomo e di credente.

Tra gli interventi previsti nel Convegno, quelli del Cardinale Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute), che aprirà i lavori, e del Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

Link
ZENIT – Mons. Jean Lafitte
Link
Radio Vaticana – Mons. Elio Sgreccia
Link
Cellule Staminali – Convegno PAV

PC - SRM

L’Associazione Anestesisti: non assecondare il malato che chiede di “staccare la spina”

L’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani (AAROI), che comprende circa 8.500 dei 10.000 anestesisti italiani, prende posizione e chiede agli iscritti di non prestarsi ad atti di eutanasia. Il presidente Vincenzo Carpino: ”Diremo ai nostri iscritti, in maniera ufficiale, di non farlo: di non prestarsi a 'staccare spine' come nel caso di Piergiorgio Welby o come chiede Giovanni Nuvoli”

Link
ADUC

Sunday, February 18, 2007

Giovanni Nuvoli come Welby ?

Un nuovo “Caso Welby” sembra sollevarsi in questi giorni: Giovanni Nuvoli, 53 anni, malato di sclerosi laterale amiotrofica (SLA) come Welby, chiede tramite sua moglie di poter morire. Un altro tragico caso umano, ma anche, per chi utilizza tale vicenda a fini politici, forse un tentativo per fare un ulteriore piccolo passo nel forzare la legislazione verso l’approvazione di pratiche eutanasiche.

Nel frattempo, il Prof. Demetrio Vidili, primario del reparto di rianimazione dell'ospedale Civile Santissima Annunziata di Sassari, dove Nuvoli è ricoverato, si è rifiutato di disattivare la ventilazione artificiale.
La famiglia di Nuvoli si è rivolta alla magistratura, ma il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Sassari, Maria Teresa Lupinu ha prosciolto Vidili: “Non commette violenza privata – questa la motivazione - il medico che si rifiuta di staccare la spina del ventilatore”

Nuvoli lascerà quindi l’ospedale tra pochi giorni, e per lui sembra inevitabile una conclusione analoga a quella di Piergiorgio Welby.

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ANSA
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Korazym
PC

Saturday, February 17, 2007

Referendum sull’aborto in Portogallo: vincono i si ma senza il quorum

Le posizioni dei vescovi portoghesi e di Acção Família

Il richiamo dei vescovi portoghesi al rispetto della vita
Il referendum sull’aborto che si è svolto in Portogallo domenica 11 febbraio non può essere vincolante, non avendo raggiunto il quorum. Ha votato solo il 43,6% degli aventi diritto; tra questi, il 59,25% aveva votato “sì” all’aborto, mentre il 40,75% aveva espresso il proprio “no”.
Nonostante l’imponenza dell’astensione, il Primo Ministro socialista José Socrates, ha espresso l’intenzione di modificare comunque la legislazione, depenalizzando l’aborto.
I vescovi Portoghesi hanno ribadito il proprio no ad ogni ipotesi di legalizzare l’interruzione di gravidanza, sottolineando come l’aborto sia un peccato mortale.
Acção Família: frenare chi cerca di imporre alla società una nuova morale
Sull’esito del referendum si è espressa nei giorni scorsi anche l’Associazione
Acção Família, ricordando che l’astensione, superiore al 56% degli aventi diritto, renda la consultazione non vincolante dal punto di vista giuridico, e come sia necessario continuare a lottare, per “porre un freno agli stratagemmi di quanti cercano di imporre alla società una nuova morale”.

Acção Família ha anche sottolineato come la campagna politica a favore del “si” sia stata giocata ”sulla doppiezza”, “senza avere il coraggio di spiegare chiaramente all’elettorato” che il “si” comportava “una liberalizzazione dell’aborto fino alla decima settimana - fatto che i sondaggi mostravano poter essere oggetto di un forte rifiuto da parte della popolazione”.
La campagna ha invece “focalizzato l’attenzione solo sull’aspetto, di carattere fortemente emotivo, della penalizzazione delle donne che praticano l’aborto”.

Link ZENIT
PC

Friday, February 16, 2007

La “grammatica morale” alla base della Bioetica

Carlo Valerio Bellieni risponde alle domande di un lettore sulla bioetica e sull’eutanasia
“L’insistenza nel tentativo di mettere all’ordine del giorno sempre più “novità” in campo bioetico ha provocato tra la gente una specie di allergia, ovvero di sensibilità accresciuta e talora fastidiosa al veder sorgere l’ennesimo agguato alla vita umana e alla sua dignità. …“
Link
ZENIT

“Decisioni letali”

Una analisi sull’eutanasia di Padre John Flynn, su Zenit.

“Prosegue, in molti Paesi, il dibattito sul tema dell’eutanasia. Le opinioni si sono divise per mesi in Italia sul caso di Piergiorgio Welby, che è morto il 20 dicembre dopo che gli è stato somministrato un sedativo e gli è stata staccata la spina del respiratore.
Più di recente, John Elliot, affetto da un tumore, è partito dall’Australia alla volta di Zurigo, in Svizzera, per poter porre fine alla propria vita con l’assistenza dell’organizzazione Dignitas. Come spesso accade in questi casi, gli attivisti pro eutanasia hanno fatto leva sul trasporto emotivo, derivante dal caso di un malato terminale sofferente, per promuovere il cosiddetto diritto a morire. …”

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ZENIT

Sunday, February 04, 2007

Papa Benedetto XVI: no ad aborto ed eutanasia

Nella ricorrenza della XXIX Giornata per la Vita, oggi il Pontefice, durante l'Angelus, ha riaffermato il proprio no ad aborto ed eutanasia. La vita va tutelata "dal concepimento al suo termine naturale", e sono inaccettabili gli inganni dei casi "gesti pietosi" con cui si cerca di attuare "l'eutanasia, magari mascherandola con un velo di umana pieta"
Il Papa ha particolarmente condannato tutte le ipotesi di eutanasia nei confronti di neonati malformati, che anzi dovrebbero essere aiutati a superare le difficoltà.
"La vita, che e' opera di Dio, - ha proseguito - non va negata ad alcuno, neppure al piu' piccolo e indifeso nascituro, tanto meno quando presenta gravi disabilita".
Il Pontefice ha voluto unirsi "ai vescovi italiani, per rinnovare l'appello, piu' volte lanciato anche dai miei venerati predecessori a tutti gli uomini e le donne di buona volonta', affinche' si mostrino accoglienti verso il grande e misterioso dono della vita".
Link ANSA
Link Zenit