Wednesday, January 10, 2007

Dubbi in Svizzera sulla sorte e l'utilizzo degli embrioni concepiti in vitro

La Commissione Bioetica della Conferenza Episcopale dei Vescovi Svizzeri è seriamente preoccupata per la sorte e gli utilizzi degli embrioni concepiti in vitro, in particolare per gli embrioni "soprannumerari", ovvero gli embrioni fertilizzati in più per ogni fecondazione, per garantire la gravidanza anche nell'ipotesi di insuccessi.

Sembra vi siano lacune piuttosto gravi nel censimento degli embrioni; in particolare non si hanno informazioni sulla "provenienza" di cento embrioni per i quali è stata autorizzata la ricerca sulle cellule staminali.

Link ZENIT

Cellule staminali dal liquido amniotico: la soluzione alle staminali embrionali ?

La recente notizia dell'avvenuta sperimentazione, con successo, dell'estrazione, coltivazione ed utilizzo su cavie di cellule staminali isolate dal liquido amniotico, sembra aprire nuove possibilità di ricerca e, forse, di cure.
Si ipotizza poi che possano rendere finalmente superfluo l'utilizzo di staminali embrionali (con le relative obiezioni etiche).
Certamente, se saranno confermate le risultanze positive delle sperimentazioni su queste cellule staminali, che sarebbero, per le loro caratteristiche, pluripotenti (potendo generare potenzialmente ogni tipo di tessuti) ed una sorta di "terza via ibrida" tra le staminali adulte e le embrionali, e se saranno confermate ufficialmente le ipotesi di legittimità etica, si apriranno notevoli ed insperate possibilità per la ricerca e per la terapia delle più differenti patologie.
Sembra infatti che i risultati siano positivi per varie tipologie di tessuti umani (tra cui tessuti adiposi, ossei, muscolari, endoteliali, neuronali ed epatici) e che non si sviluppino teratomi (tumori embrionali, un tipico rischio delle staminali embrionali).
In attesa di ulteriori informazioni, ci sono già dubbi sul "primato" di Paolo De Coppi e Anthony Atala.
Il Biocell Center di Milano, diretto dal Professor Giuseppe Simoni, in un comunicato, ha dichiarato che, pur non contestando il primato e riconoscendo "la positività e la novità degli studi di Paolo De Coppi e Anthony Atala, in quanto riferiti a cellule embrionali" vuole "sottolineare che anche in Lombardia e con percorsi diversi, sono stati ottenuti dei risultati incoraggianti, senza tuttavia nulla togliere al gruppo di ricercatori americani".
Nei prossimi giorni pubblicheremo commenti di esperti di Bioetica dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum su questo tema.

Referendum pro aborto in Portogallo

L'11 febbraio 2007 si svolgerà in Portogallo il referendum sulla depenalizzazione dell'aborto.

Alla domanda “Lei è d’accordo con la depenalizzazione dell'interruzione volontaria della gravidanza se avviene su richiesta della donna, durante le prime dieci settimane di gravidanza, in una struttura sanitaria legalmente autorizzata ?” i portoghesi dovranno rispondere secondo la loro coscienza, legalizzando e legittimando l'aborto nella speriamo lontana ipotesi che dovessero vincere i si.

Il Patriarca di Lisbona, Cardinale Josè Policarpo, ha dichiarato in questi giorni che la legalizzazione dell'aborto non solo è “un provvedimento" che "lede dei principi etici universali”, ma, come possiamo vedere in altri paesi in cui l'interruzione di gravidanza è stata resa legale, "non ha risolto in modo significativo il problema”, ma ha anzi aumentato il numero degli aborti.

Il Cardinal Policarpo ha anche criticato “alcuni cattolici che si vogliono distanziare dalla dottrina della Chiesa” e che affermano che l'interruzione di gravidanza è un “diritto della donna".

Anche Mons. Jorge Ferreira da Costa Ortiga, Presidente della Conferenza Episcopale Portoghese, si era espresso nettamente contro le ipotesi di legalizzazione dell'aborto: "anche se ci tacciano di essere retrogradi rispetto ad altri paesi, siamo positivamente a favore della vita, dal suo concepimento fino alla sua fine".

Fonti:
Link
ZENIT
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