Thursday, February 22, 2007

Convegno Internazionale della Pontificia Accademia per la Vita sull’obiezione di coscienza

La Pontificia Accademia per la Vita organizza un Convegno internazionale che affronterà i temi della Bioetica e dell’obiezione di coscienza per i medici e i ricercatori cattolici.
23 e 24 febbraio 2007

Link
Radio Vaticana
Link PAV

Il paradosso di una società tollerante che non tollera l’obiezione di coscienza

La Pontificia Accademia per la vita organizza un Convegno sull’argomento

E’ il paradosso della nostra società, che definisce sé stessa tollerante, ma “non è disposta a sopportare, non può tollerare l'obiezione di coscienza, poiché questa in qualche maniera sfugge al suo controllo”.

Questa è stata l’amara constatazione del Vicepresidente della Pontificia Accademia per la Vita, Monsignor Jean Laffitte (link
ZENIT), durante la conferenza stampa per la presentazione del prossimo Congresso Internazionale della PAV, il 23 e 24 febbraio 2007, in cui verranno trattati i temi dell’eutanasia, dell’aborto, della ricerca sulle staminali, e verrà affrontata la questione dell’obiezione di coscienza per i medici e i ricercatori cattolici.

Il 20 febbraio, in una intervista a Radio Vaticana (
link), Mons. Elio Sgreccia, Presidente della PAV, ha poi confermato la legittimità dell’obiezione di coscienza per i cattolici, in tutti i casi in cui vi sia incompatibilità appunto tra un atto del proprio ruolo professionale, e la propria coscienza di uomo e di credente.

Tra gli interventi previsti nel Convegno, quelli del Cardinale Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute), che aprirà i lavori, e del Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

Link
ZENIT – Mons. Jean Lafitte
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Radio Vaticana – Mons. Elio Sgreccia
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Cellule Staminali – Convegno PAV

PC - SRM

L’Associazione Anestesisti: non assecondare il malato che chiede di “staccare la spina”

L’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani (AAROI), che comprende circa 8.500 dei 10.000 anestesisti italiani, prende posizione e chiede agli iscritti di non prestarsi ad atti di eutanasia. Il presidente Vincenzo Carpino: ”Diremo ai nostri iscritti, in maniera ufficiale, di non farlo: di non prestarsi a 'staccare spine' come nel caso di Piergiorgio Welby o come chiede Giovanni Nuvoli”

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